LA LUNGA ROSEA STAGIONE DEI CORTI PUGLIESI
Continua il momento magico per i giovani registi baresi.
Dopo il riconoscimento quale miglior cortometraggio ai David di Donatello per "Zinanà" opera del giovane regista bitontino, Pippo Mezzapesa, in questi giorni è stato premiato ai festival di Prato e Vercelli il "Provino", corto del barese Andrea Costantino.
Il "Provino" è stato premiato al "Pratometraggi2003" e ha ottenuto il premio della giuria popolare al Videofestival "Città di Vercelli". Riconoscimenti importanti soprattutto perchè arrivano dal pubblico perchè, in fin dei conti, al di là del successo di critica, per un regista la gratificazione maggiore è quella può arrivare dal gradimento della gente.
Gli undici minuti di pellicola raccontano di un giovane aspirante attore (interpretato dal bravo Antonio Iandolo) che si ritrova in un dialogo surreale con un mostro sacro del cinema, Marlon Brando. "Un lavoro nato quasi per caso e preparato in soli tre giorni. Uno scambio di battute che alla fine si trasforma in un tragicomico incantesimo di celluloide", dichiara Costantino.
Il giovane regista barese può già vantare altre importanti esperienze avendo già lavorato al fianco di Alessandro Alatri e Gennaro Nunziante per il film "La febbre" e dei fratelli Vanzina, come assistente alla regia per il film "Le barzellette".
In attesa della definitiva consacrazione, auguriamo al brillante regista altri successi e ci inorgogliamo per l'ennesima vittoria del cinema pugliese.
Dopo il riconoscimento quale miglior cortometraggio ai David di Donatello per "Zinanà" opera del giovane regista bitontino, Pippo Mezzapesa, in questi giorni è stato premiato ai festival di Prato e Vercelli il "Provino", corto del barese Andrea Costantino.
Il "Provino" è stato premiato al "Pratometraggi2003" e ha ottenuto il premio della giuria popolare al Videofestival "Città di Vercelli". Riconoscimenti importanti soprattutto perchè arrivano dal pubblico perchè, in fin dei conti, al di là del successo di critica, per un regista la gratificazione maggiore è quella può arrivare dal gradimento della gente.
Gli undici minuti di pellicola raccontano di un giovane aspirante attore (interpretato dal bravo Antonio Iandolo) che si ritrova in un dialogo surreale con un mostro sacro del cinema, Marlon Brando. "Un lavoro nato quasi per caso e preparato in soli tre giorni. Uno scambio di battute che alla fine si trasforma in un tragicomico incantesimo di celluloide", dichiara Costantino.
Il giovane regista barese può già vantare altre importanti esperienze avendo già lavorato al fianco di Alessandro Alatri e Gennaro Nunziante per il film "La febbre" e dei fratelli Vanzina, come assistente alla regia per il film "Le barzellette".
In attesa della definitiva consacrazione, auguriamo al brillante regista altri successi e ci inorgogliamo per l'ennesima vittoria del cinema pugliese.
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