Gigante - Himalaya

Gigante - Himalaya

''Himalaya'' è uscito il 26 febbraio ed è il nuovo - e primo - disco di Gigante: tra le nuove leve della scena indie italiana, in realtà l'artista cerca di allontanarsi da quel tipo di sound, creandosi una identità diversa ed anticonvenzionale, eliminando ad esempio il ritornello in alcuni brani.
Gigante va quindi ad unire il folk e la new wave, inserendo sfumature dal gusto post punk e fili di elettronica. Insomma, è un cantautore contemporaneo dalla veste ibrida, che nel suo disco costruisce un mondo immaginario che, negli echi e nei cori, ricorda le atmosfere delle colonne sonore di alcuni Anime. I sentimenti con cui si va a prendere confidenza sono la malinconia, la speranza, e l'oscurità di un mondo freddo distrutto dalle guerre e dai disastri atmosferici, dominato dalla legge del più forte e dallo spirito di sopravvivenza. Deserti innevati, fiumi, boschi, montagne, la necessità di unirsi in gruppo per farsi calore e andare avanti nella ricerca di qualcosa in cui credere per sopravvivere, sono questi gli elementi principali che creano il mondo onirico e allo stesso tempo reale di Gigante. Un'impronta determinante la da anche l'influenza letteraria nella scrittura dei testi, molti dei quali sono ispirati a opere di autori come Stevenson o Conrad. Anche la scelta degli strumenti utilizzati in fase di produzione è fortemente caratterizzante: non ci sono chitarre nel disco, al centro di tutto c'è l'ukulele, strumento quasi mai utilizzato nelle produzioni indie, ma che nel sound di Gigante perde la sua classica connotazione acustica riuscendo perfettamente a mixarsi con l'utilizzo di synth, basso e batteria. Il risultato è un sound contemporaneo, dove però gli strumenti analogici riprendono centralità.
Il disco si apre con un brano chiamato 'Guerra', che è stato anche il singolo con cui Gigante si è presentato al pubblico. Nel pezzo si delinea nettamente il percorso artistico del cantante, che punta ad una personalità sonora, propria a dispetto del trend del momento e che scrive questo brano subendo l'influenza a metà dal mondo dell'anime “Ken il Guerriero”, e dall'altra parte dall'ascolto di Iosonouncane.
Anche 'Sopravvissuti' è  stato un singolo anticipatore dell'uscita del disco; ma è anche il primo pezzo scritto da Gigante che ha tracciato tutto il concept del disco. Parla di freddo, di solitudine, d'introspezione, di paesaggi su cui si stratificano le montagne. L'ispirazione per il brano viene dal libro “Tabù - La vera storia dei sopravvissuti delle Ande” di Piers Paul Read, che narra della catastrofe del 13 ottobre '72 in cui un aereo uruguayano con a bordo una squadra di giocatori di rugby e 25 loro amici e parenti si schiantò sulle Ande. Ci furono molti morti e alcuni superstiti che rimasero dispersi per più di 2 mesi, scaldandosi con il loro calore e nutrendosi dei loro corpi e di una speranza condivisa che col passare dei giorni diminuiva sempre più. Mancava poco alla fine dell'anno e alla fine delle loro vite, il ritornello “E buon anno” è il loro sarcastico modo di dirsi addio, tutto era ormai perduto.
'Bosco' è un filo rosso continuo con Sopravvissuti. In un giorno di pioggia, neve e tuoni i superstiti della catastrofe aerea cercano di tenersi al riparo e di riscaldarsi con il fuoco e la legna durante la notte. Impossibile riconoscere le persone che dormivano dai cadaveri a causa delle condizioni climatiche. Il cibo sta finendo, e la speranza di essere salvati anche. La realtà comincia a perdere sagoma e ci si domanda se si è ancora vivi o no. Bosco è un pezzo liquido, d'introspezione e tristezza. E il sound, elegante e delicato risalta lo spessore testuale.
'Frank' è stato il secondo singolo di Gigante e nasconde una traccia narrativa. Ispirato a Dottor Jekyll e mister Hide di Stevenson. Frank si ritrova a discutere con Harry (la sua coscienza) dei suoi atti orribili senza la consapevolezza di averli commessi, credo che sia un pezzo che ci rispecchia un pò tutti e penso che in ognuno di noi ci sia un Frank oscuro da dover tenere sotto controllo; è l'unico brano che si discosta dalla concept del disco e che ha vita propria. Non a caso è stato scritto 7 anni fa e non in visione di un progetto da solista. Segue 'Zaino', primo intramezzo del disco, un pezzo gipsy di due minuti che fa un'inversione nella rotta sonora del disco.  E 'Tenebra' trova la sua ispirazione in Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, con un sound ricercato ed un concept che si allontana da quello del disco ma mantenendo molti punti di contatto, tanto da essere credibile nell'equilibrio generale.
Chiudono il disco 'Fiume', il ponte sonoro tra i pezzi precedenti e l'ultimo, che si delinea come appunto un fiume che collega mondi e popoli differenti, attraversandoli ed 'Universo', che contiene tutto quello che ha influenzato la scrittura di Himalaya. Il sound, il concept, i temi chiave.
Insomma, quella di Gigante è una ricerca e una salita - quella di un Himalaya immaginifico - realizzata con molta fatica e l'impegno che solo un artista determinato, come lui ci appare, poteva fare.

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