Questa Bari cosi' mediterranea ci scorre nelle vene, è a destra, sinistra, dentro di noi. Questa Bari la respiriamo ogni giorno, con i suoi profumi di ragù nelle stradine di Barivecchia, col suo mare che porta con sé dolci venti d'africa.

Questa Bari la conosciamo già, con la sua criminalità crudele ed efferata, che non esita a regolare i suoi conti sparando nelle vie affollate e in pieno giorno, tra la gente che è uscita a fare la spesa o a prendere un po' d'aria: senza rispetto alcuno per i codici d'onore di un tempo che volevano che non fossero mai e dico mai coinvolti in fatti di sangue donne e bambini, oggi proprio i bambini o i quasi tali sono spesso le vittime o gli artefici di agguati condotti a suon di pistole e motori di grossa cilindrata, messi in mano a tredicenni inconsapevoli.
Alzi la mano chi non sa i nomi delle principali famiglie malavitose della città, chi non conosce qualche losco figuro che frequenta posti e giri poco raccomandabili, e chi non se lo tiene buono “perché un giorno si potrebbe avere bisogno”, chi di fronte a un reato in cui non era la vittima diretta ha denunciato il fatto alle autorità (molti la chiamano infamia). E ora alzi la mano chi non si lamenta per la scarsa sicurezza in cui ogni giorno vive.
Questa Bari che fa scandalo e opinione, che vuole essere grande ma fatica a staccarsi dalla sua provincialità, con i suoi “mostri edilizi” su cui si sono fatte mille poetiche e moralistiche polemiche per un panorama crudelmente spezzato ma che per venti anni ha lasciato cadavere un teatro incenerito (mentre La Fenice di Venezia, polverizzata anni dopo, veniva ricostruita in tempi record) quasi a dimostrazione che pochi centimetri quadrati di azzurro visti da lontano valgono di più della cultura e dell'arte.


Questa Bari specchio di un'Italietta piccola piccola, tutta presa dai gossip su Ruby rubacuori, che ha vissuto il suo quarto d'ora di celebrità sul grande palco internazionale con la vicenda di Tarantino e D'Addario prima di tornare alle sue piccole opere da teatro a conduzione familiare, ora si appresta all'ennesima tornata elettorale per eleggere i suoi consiglieri comunali.
Questa Bari anche nel 2014 vedrà eserciti di individui candidarsi per vezzo e votare per moda, elargendo promesse, se non banconote, e millantando crediti mai avuti, forse senza neanche una reale coscienza politica, un programma, un progetto: vedremo ancora persone che alle precedenti elezioni politiche hanno votato Balotelli improvvisarsi statisti, vedremo la guerriglia dell'attacchinaggio condotta spietatamente strada per strada, vedremo gente votare per sentito dire, perché “tanto quest'anno vince lui”, vedremo persone ai comizi contendersi le prime file e far partire accorati applausi ogni due parole pronunciate dal leader di turno, e la stessa gente vedremo poi sfidarsi al fotofinish per giungere primo a stringere la mano all'esausto relatore.

In questa Bari delle mille realtà mischiate,dove a Piazza Mercantile c'è gente che passeggia bevendo cocktail tra bar alla moda nel “salotto buono” della città mentre a 200 metri di distanza abita altra gente ben al di sotto della soglia di povertà, in questa città dove nel quartiere murattiano si incrociano decine di auto di polizia e carabinieri mentre le periferie sono abbandonate a loro stesse, in cui tifosi si ostinano a seguire una squadra che intenzionalmente non è mai stata resa grande per la presenza di un progetto sovraordinato ben preciso,in cui le strutture sanitarie pubbliche assomigliano più a gironi danteschi che a ospedali, in cui la gente ha imparato l'arte di arrangiarsi dai cugini napoletani, con la prossima tornata elettorale, con codesti nuovi consiglieri circoscrizionali, comunali, provinciali, anche questa volta io barese, senza crederci troppo, guarderò in strada dalla finestra e penserò: SPERIAMO CHE QUALCOSA CAMBI.
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