...A Toys Orchestra: vi spieghiamo la teoria del caos grazie alla musica

...A Toys Orchestra: vi spieghiamo la teoria del caos grazie alla musica

Parte oggi dall'Estragon di Bologna con ingresso gratuito la prima parte del tour di "Butterfly Effect", il nuovo album dei ...A Toys Orchestra pubblicato da Urtovox ed Ala Bianca lo scorso 14 Ottobre. 11 pezzi per 43 minuti di viaggio tra suoni e generi differenti, che saranno portati live attraverso uno show psichedelico e di carattere. Tra una prova e l'altra per l'attesa data zero di questa sera, abbiamo raggiunto telefonicamente Enzo Moretto, il frontman della band, che ci permette di addentrarci un po' nei meandri del caos di Butterfly Effect e della tournée che presto li vedrà protagonisti sul palco.
 

D. La prima domanda per rompere il ghiaccio: “Butterfly Effect” come collegamento ideale a “Technicolor Dreams” (album degli ...A Toys Orchestra uscito nel 2007 - ndr.)?

R. Il richiamo, soprattutto per il colore e per la copertina, è decisamente azzeccato, soprattutto perché è lo stesso artista che l'ha disegnata, Roberto Amoroso, e che abbiamo richiamato a distanza di anni per Butterfly Effect. Non ho pensato però a Technicolor sinceramente, è stato un ricercarlo “casuale”.

D. Alcuni brani hanno un respiro più fresco, come Always I'm Wrong altri come My Heroes Are All Dead e Quiver chiudono con dei loop più cupi, quasi asfissianti (ma prendila in senso buono!) 
R. Giustissimo. La traccia guida di questo disco è la teoria del caos, per cui questo umore bipolare all'interno dei pezzi è semplicemente voluto. Si provano tante sensazioni diverse nella vita, e semplicemente abbiamo voluto farne una fotografia, abbiamo voluto fermarne in musica gli alti e i bassi.

D. Atmosfere rock dagli anni 60 a oggi, c'è di tutto lì! Dai Beatles ai Beegees, agli Oasis fino ai Coldplay. È l'effetto variegato delle ali di farfalla? O il nome dell'album si riferisce a tutt'altro?
R. Quello che è racchiuso nella nostra musica è molto semplice. Non abbiamo mai voluto chiuderci dentro un unico genere. Assorbiamo dall'esterno tante di quelle influenze e non essendo “affiliati” a un unico genere ci permettiamo di spaziare tra sonorità diverse da canzone a canzone o anche all'interno dello stesso brano.

D.  Mi piace molto combinare musica e arte visiva quando faccio la conoscenza di un nuovo album. E ovviamente non potevo che rimanere colpita dalla copertina prima, e dal video poi. Si cavalca la moda degli HoliFestival indiani o ha un significato più “filosofico” tra virgolette?
R. Alla possibile assonanza con il festival indiano non ci avevo mai pensato! Perciò no, non è così. Butterlfy Effect non è solo un disco, ma un vero e proprio progetto in cui sono importanti allo stesso tempo la parte musicale e quella visiva, con artwork, fotografia e videoclip sullo stesso piano della registrazione audio. Per il video abbiamo optato per un video che rimanesse impresso non per la grande trama, ma piuttosto concentrandoci sull'impatto visivo, costruendo una storia dove storia in realtà non c'era.
Lorenzo (il protagonista del video) ci è venuto in mente all'ultimo secondo per il suo fisique du role. E nonostante non sia un attore professionista, per la buona riuscita della clip è stato come se lo fosse.

D. E questi colori si rispecchieranno anche nel tour? Sarà psichedelico, data la fama live dovuta anche a riconoscimenti come il premio Keepon come miglior performance live dell'anno?
R. Avranno un'importanza enorme. Sarà un live curato sia dal punto di sonoro che visivo. Ci sarà da aspettarsi un live diverso, migliorato e con l'integrazione di soluzioni visive diverse. Se per lo scorso tour avevamo un grande fondale con l'immagine della ragazza incerottata, per questo nuovo tour avremo una nuova scenografia, con colori e disegni tratti dalla copertina dell'album, e giochi di luce dal grande impatto.

D. Come vi preparate per il tour, e qual è la data più attesa?
R. Bhè se parliamo di riti, essendo molto scaramantici ognuno di noi ne ha uno. Ma proprio perché sono riti sono segreti, e non te li dirò! AI live ci si prepara in maniera “classica”, provando e riprovando tanto e cercando di dare una veste nuova ai pezzi, che saranno diversi rispetto a quelli che si sentono suonati nell'album. E poi, ogni data sarà una data attesa, non ci sono luoghi in cui preferiamo suonare più di altri, perché in ogni posto in cui andiamo ci sarà sempre nuova gente pronta a incontrarci, e noi siamo felici di portare la nostra musica a più orecchie possibili. Certo, al momento pensiamo all'Estragon a Bologna, perché è la data zero in cui testeremo il nostro nuovo assetto live, ma senza dubbio subito dopo tutte le date saranno importanti!

D. Durante la vostra carriera avete incrociato/incontrato diversi artisti, sia Qual è stata la collaborazione che umanamente vi ha dato di più?
R. Ci sono stati tanti incontri fondamentali, ma probabilmente perché si tratta di quella più “a caldo” posso dirti dell'incontro con Jeremy Glover (Liars, Devastations, Crystal Castle e IAMX), il produttore esecutivo di Butterfly Effect, con il quale abbiamo passato molto tempo a Berlino durante la registrazione dell'album. Per forza di cose la vicinanza e l'essere a stretto contatto per un lungo periodo ti portano ad entrare più in sintonia, e questo è stato fondamentale perché il disco doveva essere lavorato da un produttore che doveva intercedere e dare un tocco personale al nostro lavoro. Questo ha creato una simbiosi quasi alchemica, che ha quindi creato un contatto umano molto forte e ricco di esperienza.

D. E, a proposito, com'è stata l'esperienza berlinese?
R. A Berlino ci andammo anni fa per sondare il terreno. Ma ci andammo da turisti, e  per poco tempo. Ci è sembrata una città incredibile, ma tornarci e viverla intensamente è stato diverso. Vivere da musicisti ma allo stesso tempo vivere da residenti ci ha permesso di assorbire molte più esperienze e energie, ci siamo vissuti appieno la città e i suoi abitanti.

D. Una curiosità che c'entra poco e niente: da Mesulid ad ...A Toys Orchestra, singolari nella scelta dei nomi!
R. (ride) Per i Mesulid ci ha guidato la scelta di un nome sfrontato da tipico atteggiamento anticonformista degli anni 90: facciamo talmente casino che avrete bisogno di una medicina per farvi passare il mal di testa!
Con ...A Toys Orchestra, invece, maturando, abbiamo voluto dare un'impronta più onirica, con un significato più interiorizzato.

D. Ultima banalissima domanda: e il futuro, prossimo o remoto? Come li vede i Toys Orchestra?
R. Domani e dopodomani ci aspettano prove e live, ed è già qualcosa! Il futuro prossimo ci riserva il nostro nuovo tour, ma non amiamo progettare sulle grandi distanze. Si dice che la fame vien mangiando, e non possiamo mai sapere che occasioni ci capiteranno. I progetti vengono in corsa, e se in questa corsa davanti a noi si apriranno delle opportunità nuove saremo lì a coglierle.

 
Guarda il video di Always I'm Wrong:



 
LE DATE DI "BUTTERFLY EFFECT"  TOUR:

07-nov    Bologna-Estragon (ingresso gratuito)
08-nov    Livorno-The Cage Theatre
21-nov    Legnano (MI)-Circolone
22-nov    Colle val d'Elsa (SI)-Sonar
28-nov    Grottammare (AP)-Container
29-nov    Perugia-Urban
05-dic    Bergamo-Druso Circus
06-dic    Milano-Biko
13-dic    Firenze-Flog   
19-dic    Torino-Officine Corsare
20-dic    Padova-Studio 2
02-gen    Catania-Barbara Discolab
03-gen    Messina-Retronoveau
04-gen    Palermo-Candelai
10-gen    Brescia-Latteria Molloy
16-gen    Milano-Radio Popolare Network
30 gen    Roma-Monk

Tutte le info sulla band qui: www.atoysorchestra.it

Grazie a Paolo e Unomundo per la disponibilità

Intervista a cura di Angela De Simone
 
 

a toys orchestra, always i’m wrong, butterfly effect, butterfly effect tour, enzo moretto, technicolor dreams

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