Questa Bari cosi' mediterranea ci scorre nelle vene,è a destra,sinistra,dentro di noi.
Questa Bari la respiriamo ogni giorno,coi suoi profumi di ragù nelle stradine di barivecchia,col suo mare che porta con sé dolci venti d'africa,col suo amianto regalatoci dalla Fibronit,che miracolosamente è apparso a ridosso delle elezioni amministrative ed è sparito qualche giorno prima di queste ultime,a giochi (e campagna elettorale) ormai conclusi;amianto di cui la gente ha parlato,sparlato e speculato,ma di cui poco gli è interessato quando al primo travagliato sole si è riversata sul litorale proibito.
Questa Bari la conosciamo già,con la sua criminalità crudele e efferata,che non esita a regolare i suoi conti sparando nelle vie affollate e in pieno giorno,tra la gente che è uscita a fare la spesa o a prendere un po' d'aria:senza rispetto alcuno per i codici d'onore di un tempo che volevano che non fossero mai e dico mai coinvolti in fatti di sangue donne e bambini,oggi proprio i bambini o i quasi tali sono spesso le vittime o gli artefici di agguati condotti a suon di pistole e motori di grossa cilindrata,messi in mano a tredicenni inconsapevoli e non perseguibili...e mentre scrivo leggo di 20 colpi di mitraglietta a spasso per Piazza Odegitria,che vagando hanno incontrato due donne e una bambina di tre anni.
Alzi la mano chi non sa i nomi delle principali famiglie malavitose della città,chi non conosce qualche losco figuro che frequenta posti e giri loschi,e chi non se lo tiene buono “perché un giorno si potrebbe avere bisogno”,chi di fronte a un reato in cui non era la vittima diretta ha denunciato il fatto alle autorità (molti la chiamano infamia,per me non farlo è omertà)...e ora alzi la mano chi non si lamenta per la scarsa sicurezza in cui ogni giorno vive.
Questa Bari che fa scandalo e opinione,coi suoi “mostri edilizi” su cui si fanno mille poetiche e moralistiche polemiche per un panorama crudelmente spezzato (per me i “mostri” possono rimanere dove sono...o forse si vuole bloccare la crescita urbanistica di tutto il litorale sud?) dimentica un teatro (uno tra i più grandi in Italia) incenerito da più di 13 anni e rimasto cadavere da allora,trascinandosi con sé nella fossa decine di progetti e finanziamenti per la ricostruzione mentre La Fenice di Venezia,polverizzata anni dopo,veniva ricostruita in tempi record...quasi a dimostrazione che pochi centimetri quadrati di azzurro visti da lontano valgono di più della cultura e dell'arte.
Questa Bari che anche quest'anno ha visto eserciti di individui candidarsi per vezzo e votare per moda,elargendo promesse e millantando crediti mai avuti,forse senza neanche una reale coscienza politica,un programma,un progetto:ho visto persone che alle elezioni politiche del 2001 hanno votato Ronaldo improvvisarsi politici,ho visto la guerriglia dell'attacchinaggio condotta spietatamente strada per strada,ho visto gente votare per sentito dire,perché “tanto quest'anno vince lui”,ho visto persone ai comizi contendersi le prime file e far partire accorati applausi ogni due parole pronunciate dal leader di turno,e la stessa gente ho visto poi sfidarsi al fotofinish per giungere primo a stringere la mano all'esausto relatore.
In questa Bari delle mille realtà mischiate,dove a Piazza Mercantile c'è gente che passeggia bevendo cocktail tra bar alla moda nel “salotto buono” della città mentre a 200 metri di distanza abita altra gente ben al di sotto della soglia di povertà,in questa città dove nel quartiere murattiano si incrociano decine di auto di polizia e carabinieri mentre le periferie sono abbandonate a loro stesse, in cui tifosi si ostinano a seguire una squadra che intenzionalmente non è mai stata resa grande per la presenza di un progetto sovraordinato ben preciso,in cui le strutture sanitarie pubbliche assomigliano più a gironi danteschi che a ospedali, in cui la gente ha imparato l'arte di arrangiarsi dai cugini napoletani,con questa ennesima tornata elettorale,con codesti nuovi consiglieri circoscrizionali,comunali, provinciali,anche questa volta io barese,senza crederci troppo,guardo in strada dalla finestra e penso:SPERIAMO CHE QUALCOSA CAMBI.
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