Teatro Concordia - 7/14/21/28 con Antonio Rezza - Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato.

Teatro Concordia - 7/14/21/28 con Antonio Rezza - Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato.

7/14/21/28

di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
(mai ) scritto da Antonio Rezza
un Habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
disegno luci Maria Pastore rielaborato da Daria Grispino
organizzazione generale Stefania Saltarelli
macchinista Andrea Zanarini
una produzione RezzaMastrella - Fondazione Teatro Piemonte Europa - TSI La Fabbrica
dell'Attore Teatro Vascello
 
Civiltà numeriche a confronto. La sconfitta definitiva del significato.
Malesseri in doppia cifra che si moltiplicano fino a trasalire: siamo a pochi salti di distanza dalla
sottrazione che ci fa sparire.
Oscillazioni e tentennamenti in ideogramma mobile.
Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si
gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari
diretti verso l'alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l'uomo.
Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si porge l'altro fianco. Che non è la guancia di
chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa se non è trafitto.
Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono.
Fine delle parole.
Inizio della danza macabra.
La storia
In un paese allo sbando un Uomo è affascinato dallo spazio che diventa numero.
La particella catastale dell'ingegno porta l'essere animato a fondersi con la civiltà numerica al
declino. Una donna bianca, vestita di rete e di illusione, rimpiange il tempo degli inizi, quando
l'amore è solo affanno e poco ancora.
Il non senso civico sfugge a chi governa come bestie questo ammasso di carne alla malora.
Si vota con la gola gonfia delle urla di chi ha votato prima, ci si lascia sovrastare dall'istituzione che
detta convenzione e cancella dignità. Il sollevatore di pesi solleva se stesso e la famiglia
organizzata che sputa fiato su ogni collo alla deriva. Intanto la cultura si finanzia con i soldi del
padrone: il servilismo non ha dote. Seduti nell'alto dei cieli ad aspettare il Dio mozzo che ci ha
fatto a pezzi. E finalmente i numeri a rendere lo spazio fallace, in balia della cifra che lo schiaccia.
Costretto a ragionare non per logica ma per sottrazione, l'uomo è improvvisamente migliore: sotto
 
di lui non c'è la terra che lo seppellirà ma la tabella di uno spazio mai così confuso.
Che poi si ride è un problema legato alla mercificazione della pelle macellata.
In questo gioco macabro e perverso si affaccia la fiaba allucinata: altro che felici e contenti, qui la
nevrosi insegue il capriolo: uno che scappa e l'altro che corre con due gambe che non ne fanno
una.
Fossimo zoppi faremmo più paura.
Escalation e Tentennamento
Improvvisamente cessa il legame con il passato: corde, reti e lacci tengono in piedi la situazione. Si
gioca alla vita in un ideogramma. Il tratto, tradotto in tre dimensioni, sviluppa volumi triangolari
diretti verso l'alto che coesistono con linee orizzontali: ma in verticale si muove solo l'uomo.
Il rosso sanguigno della seta brillante rende inquieta l'atmosfera e accoglie l'uomo urlante e
stremato che incede, comico suo malgrado, verso le trappole di un ordine precostituito.
L'ideogramma, di ispirazione cinese, è scritto con oggetti a noi familiari durante l'infanzia...... la
scultura sprigiona metafora.ed è proprio la metafora a tenere insieme anche la storia.
Il compagno di gioco affianca l'inconsapevole eterno bambino che è costretto a cedere a una
realtà biologica e numerica che lo spinge inevitabilmente dove il vigore del suo tempo vuole.
F.M.
 
Il Salto in gola
Salti in lato e sui contorni: perdita del significato residuo e parola alle cifre dello sterminio. Inutile
pensare a chi moriva ieri quando lo sterminio è in pieno corso.
Lo spazio è come un numero, per chi si vuole perdere, per chi rinuncia al filo del discorso che è lo
stesso filo che ti impicca. Il corpo si è dato alla gola che raschia ormai nell'intimo. Il fianco duole
ancora per una nuova ed eterna alleanza. Qui non si racconta la storiella della buona notte, qui si
porge l'altro fianco. Che non è la guancia di chi ha la faccia come il culo sotto. Il fianco non significa
se non è trafitto. Con la gola secca e il corpo in avaria si emette un altro suono. Fine delle parole.
Inizio della danza macabra.
 
A.R.
 
Prezzi Biglietti:
Intero € 18,00 + prev Ridotto € 15,00 + prev
PREVENDITE AUTORIZZATE: Ticketone - www.ticketone.it Vivaticket - www.vivaticket.it
IN ABBONAMENTO
 
INFO E BIGLIETTERIA
Teatro Concordia di Venaria (TO) | Teatro della Concordia si trova in C.so Puccini
La sera dello spettacolo dalle ore 20| T. 011/4241124| info@teatrodellaconcordia.it

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