NIGHTGUIDE INTERVISTA MYLES KENNEDY

NIGHTGUIDE INTERVISTA MYLES KENNEDY

Myles Kennedy esplose sulla scena musicale nel 1990, ma fu solo nel 1995, attraverso la sua band The Mayfield Four, che guadagnò una certa notorietà. Fu quando i Mayfield Four organizzarono l'apertura per i Creed che Myles Kennedy avrebbe incontrato Mark Tremonti, Brian Marshall e Scott Phillips. Questo incontro avrebbe portato alla formazione di Alter Bridge, la band che sarebbe diventata il biglietto da visita di Myles per il mondo. La band pubblicò il loro album di debutto "One Day Remains" che finì per essere certificato Gold dalla RIAA e la band avrebbe continuato a vendere milioni di dischi in tutto il mondo nel corso di 5 album in studio con la band.
Nel 2008, l'eredità di Myles Kennedy stava girando intorno all'industria musicale e alla fine ha trovato la sua strada per i membri dei Led Zeppelin. Una storia ormai leggendaria, a Myles è stato chiesto di intrufolarsi con Jimmy Page, John Paul Jones e Jason Bonham per un potenziale progetto che non si è mai materializzato.
Nel 2009, il chitarrista dei Guns N 'Roses, Slash, stava lavorando a un progetto solista e ha contattato Myles Kennedy per cantare le voci su 2 canzoni in quella release. Questa collaborazione avrebbe portato Myles a diventare il cantante della sua altra rock band, Slash, con Myles Kennedy e The Conspirators. Hanno pubblicato 2 album con quel soprannome. Questo rapporto ha portato anche  Myles Kennedy a cantare con i Guns N 'Roses al loro Rock & Roll Hall Of Fame nel 2012 dopo che il fondatore della band Axl Rose non fu in grado di partecipare.
Il 2018 segna un nuovo capitolo nella carriera di Myles con l'uscita del suo atteso album solista di debutto "Year Of The Tiger". L'album è una nuova direzione per Myles creativamente e mette in mostra il talento che lo ha reso uno dei migliori protagonisti della musica moderna di oggi.
Questa è l'intervista che ho realizzato con lui alcuni giorni fa.

 
 
LR. Mr Kennedy è davvero un onore poter essere qui a scambiare due chiacchiere con lei. Ho ascoltato con immenso piacere il suo nuovo album da solista, nel quale è chiaro che lei ha voluto dare libero sfogo alla sua passione e al suo talento nel suonare gli strumenti a corda. Volevo chiedere come mai ne suona così tanti? Essendo questo un disco molto personale, le sue intenzioni erano forse quelle di rendere a pieno le sfumature dei sentimenti che descrive tramite l'uso di vari strumenti?
MK. Si, penso che la mia intenzione fosse quella di creare una sorta di tela differente e fare qualcosa che potesse convergere nel tipo di approccio che avevo come cantautore, credo che se avessi messo il tutto in un background diverso, rumoroso, danzereccio, avrebbe intralciato la storia anche perché cercavo di trattare problemi molto personali, e inoltre é qualcosa che mi é sempre interessato. Amo un certo tipo di cantautorato, un certo tipo di musica che si puó ritrovare nel blues, quindi é stato un modo logico approcciare da un punto di vista di arrangiamenti diversi nello stile.

 
LR. L'impressione che ne ho avuto è stata che il suo dolore fosse troppo importante e sfaccettato per affrontarlo solo col rock e la chitarra elettrica.
MK. Si, esatto! Aveva bisogno di qualcosa di totalmente diverso.

 
LR. Non vorrei sembrasse una domanda strana, in quanto non conosco il suo background personale, ma per quale motivo ha scelto di lasciarsi influenzare dalla tradizione cinese e chiamare l'album “The Year of the Tiger”? So che l'anno della tigre si riferisce all'anno in cui ha sofferto la perdita di suo padre, ma perchè ha scelto proprio lo zodiaco cinese?
MK. Beh, é interessante perché l'idea dell'anno della tigre mi é venuta in mente un giorno alcuni anni fa, stavo tipo falciando il prato (ride). Spesso mentre sbrigo le faccende di casa é quando alcune tra le mie idee preferite arrivano, musicalmente, mi balzano in testa, e liricamente l'anno della tigre é un'idea che mi é semplicemente venuta in mente e l'ho registrata e non sapevo neanche bene cosa fosse, so che l'anno della tigre fa parte dell'oroscopo Cinese, poi quando piú tardi sono andato a controllare ho scoperto per caso che si trattava dell'anno in cui mio padre é venuto a mancare. L'universo mi stava praticamente dicendo che era giunto il momento di scrivere questo disco.

 
LR. Wow, questa è stata davvero una strana coincidenza. Ho letto che ha definito “The Great Beyond” la canzone più difficile da suonare a causa del suo significato, come è stato suonarla dal vivo?
MK. Beh, ancora adesso non l'ho ancora suonata dal vivo, sto ancora provando in studio quindi  la metteró nella setlist per la prima volta prossimamente e sarò felice di suonarla. Al momento ho suonato solo circa metá disco dal vivo e poi altro materiale dal mio repertorio degli ultimi 10 anni ma sará interessante suonarla dal vivo. So che sfida é stata scriverla e registrarla per via dell'elemento emotivo, sará certamente interessante quando la suoneró davanti al pubblico, sará molto interessante.

 
LR. Mi pare chiaro che questo disco sia stato catartico per lei: crede sia bastato per elaborare il tuo lutto o ci stai ancora lavorando?
MK. No, in realtá credo che abbia aiutato nel tempo, non pensavo a quanto catartica sarebbe stata, quello che é interessante riguardo alla questione del ricostruire é che io ho passato anni intorno ai 20 anni, a cercare di capire cosa andava male nel rapporto con mio padre, man mano che il tempo passa ti ci abitui ma riuscivo a mettere queste emozioni sotto silenzio, porre fine alla battaglia, come dire, e andare avanti, ma quando ho scelto di scrivere questo disco ho scoperchiato un vaso di Pandora e mi sono reso conto che c'erano cose che non avevo davvero risolto e questo é quello che piú é stato interessante in questo processo. Ho imparato molto riguardo ai miei pensieri e a come lavora la mia mente e come affronto le cose e come le metto da parte senza ispezionarle cosí da vicino come forse dovrei fare per imparare da queste. Questo é stato un modo fantastico per spiegarmele.

 
LR. Credo che sia parte di essere un bravo artista e una brava persona il fatto di investigare noi stessi per migliorare ogni giorno e dare tutto ciò che possiamo a chi ci ascolta, condividendo le nostre esperienze.
MK. Assolutamente, sono completamente d'accordo.

 
LR. Volevo dirle qualcosa di personale che ho sentito questo pomeriggio ascoltando la sua musica: credo che “Love Can Only Heal” sia un capolavoro, ha fatto qualcosa di meraviglioso. Questa canzone mi ha toccato nel profondo, era impressionante. Non so se la considera così, ma credo che debba essere considerata una delle migliori canzoni in assoluto nel rock degli ultimi anni. Se devo essere onesto ho dovuto ascoltarla 4 o 5 volte prima di smettere di piangere.
MK. Oh, wow. Oddio (ride). Grazie per aver condiviso questa cosa. Questa é una canzone che anche le persone che hanno gravitato attorno alla realizzazione di questo disco hanno amato di piú e anche, ricordo, quando ho suonato il disco per un mio amico mi ha detto: "Perché hai messo questa canzone alla fine del disco?".  E' anche una delle sue canzoni preferite. Ma ricordo quando l'ho scritta, ricordo che ero molto scosso emotivamente.

 
LR. La posizione nell'album è perfetta. Con le ultime tre canzoni sembra quasi che lei raggiunga il centro del suo obiettivo.
MK. Sí, credo di aver raggiunto il mio obiettivo.

 
LR. Ho sentito solo un altro album che mi ha dato così tante emozioni, ed era il disco solista di Eddie Wedder, colonna sonora per “Into the Wild”. Nel suo album, Mr Kennedy, ci ho trovato la stessa atmosfera, anche se quello di Wedder era più politico, mentre il suo è più personale, ho trovato la stessa profondità anche perché Wedder esplora parecchi generi in quel disco, un po' come ha fatto lei. Non so se il paragone le farà piacere.
MK. Mi rende orgoglioso, molto orgoglioso di sentirtelo dire, Eddie Vedder ha un talento straordinario.

 
LR. Il tuo album è stato il secondo a toccarmi in quel modo, più che un'intervista questa è una confessione.
MK. Questo é molto gentile da parte tua.

 
LR. Voglio chiederle l'ultima cosa: dopo l'esperienza con gli Alter Bridge, con Slash e quest'ultima avventura solista, può dirmi cos'è per lei la Musica?
MK. La musica è ossigeno (ride). 

 
LR. È stato un piacere. 

 
Intervista a cura di Luigi Rizzo
 
 
 

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