NIGHTGUIDE INTERVISTA I MODERUP

NIGHTGUIDE INTERVISTA I MODERUP

Nati e cresciuti a Miano quartiere della periferia nord di Napoli, che confina con Scampia e Secondigliano, i Moderup ovvero Vincenzo e Luigi ragazzi appena ventenni per la prima volta terranno un vero e proprio concerto alla Casa della Musica Federico I. Alla base del sodalizio artistico del duo c'è una lunga e profonda amicizia, accomunati dalla passione per il rap nel 2012 decidono di iniziare a fare musica sul serio. Il debutto nel mondo dell'hip-hop /rap è con il botto tanto che ancora adolescenti vincono il titolo di “miglior gruppo” al contest organizzato dall'Honiro Label, sbaragliando ben 100 gruppi in gara. All'attivo hanno collaborazioni di tutto rispetto Emiliano Pepe, Ntò, Clementino, Lucariello, Rocco Hunt e tanti altri. I loro video hanno milioni di visualizzazioni tra i brani più celebri: Tmax Freestyle, Venezuela, Gta Napl, Stelle ecc. Il nuovo progetto discografico uscito due settimane fa e dal nome “Leader”, vanta collaborazioni internazionali: Fred De PalmaLaioungIsi NoiceHichy BangzMomoney e il rapper francese Sadek. La loro musica si è evoluta nel corso degli anni ma la sostanza resta sempre la stessa, la loro fonte di ispirazione: la strada.
Li ho voluti incontrare prima del loro grande debutto ufficiale per il loro primo vero concerto in una prestigiosa location. 


L: Ho il piacere di parlare con i Moderup, che sono Vincenzo e Luigi. Parlatemi un po' di voi per farvi conoscere ai nostri lettori: chi sono Vincenzo e Luigi e da dove arrivano?
 
M: Siamo due ragazzi di Miano, periferia nord di Napoli confinante con Scampia: un quartiere molto difficile, abbandonato dalle istituzioni e messo sempre sotto i riflettori. Grazie alla nostra musica, che guida i ragazzi come noi che credono in qualcosa, siamo diventati la colonna sonora del nostro quartiere.
 
L: Leggo che siete appena ventenni: da quanto tempo fate musica insieme?
 
M: Abbiamo iniziato ufficialmente sei anni fa. Abbiamo tre progetti all'attivo, tutti rilasciati in free download di cui l'ultimo, "Leader EP" uscito circa un mese fa su Spotify.
 
L: Come avete deciso di iniziare a fare musica? Vi conoscevate già?
 
M: Era una cosa che sentivamo dentro già da piccoli e ci è venuto spontaneo farlo. Eravamo gli unici ad avere questa passione nel nostro quartiere, in quanto già ascoltavamo questo tipo di musica; così, abbiamo formato il gruppo nel 2012, anche se scrivevamo e registravamo già da diverso tempo prima.
 
L: Il vostro genere di musica a me piace molto. Io vengo da Lecce e conosco tanti giovani della mia zona che fin da ragazzi hanno iniziato con le rap battle per poi continuare a scrivere e fare musica anche dopo. Quando voi avete iniziato, lo avete fatto per voi stessi o con la consapevolezza che qualcuno si sarebbe accorto di voi?
 
M: All'inizio lo facevamo per noi stessi. I primi provini li facevamo ascoltare alle nostre famiglie e ai nostri amici. Poi, con i primi singoli e i primi video abbiamo notato che il pubblico aumentava sempre di più fino ad estendersi alla città di Napoli, alla Campania e all'Italia. Rappresentiamo un po' tutte le periferie d'Italia con i nostri pezzi, parlando di tematiche che possono essere abbracciate un po' da tutti. Noi speriamo sempre di arrivare a più gente possibile.
 
L: Anche perché è bello che quando si parla di Scampia o dei quartieri periferici di Napoli, si parli anche di gente come voi.
 
M: Come diciamo spesso, i media parlano solo di fatti di cronaca ma ora, fortunatamente, sta cambiando un po' il clima: i giornali e la tv parlano di noi di quelli come noi, un altro mondo al di fuori di quello di cui si parla di solito.

Moderup - TMAX FREESTYLE (prod. Shada San)


L: Avete mai visto il servizio di Giulio Golia sulle paranze di Scampia e Secondigliano? Gang di ragazzi dai 15 ai 17 anni che, a fine servizio, denunciavano il fatto di non avere altra alternativa nel luogo dove vivono.
 
M: Non lo abbiamo visto, ma sappiamo che Giulio ha intervistato alcuni gruppi di ragazzi di periferia in merito a queste tematiche.
 
L: La vostra musica vi ha fatto intraprendere una strada diversa da questi ragazzi. Vi sentite un esempio per loro?
 
M: I ragazzi che vivono nelle periferie sono i nostri primi fan. Hanno sempre creduto in noi perché siamo i loro portavoce. Nessuno può capire il loro disagio e noi lo raccontiamo con la musica, rappresentando la nostra generazione e le nostre speranze. Sicuramente è una responsabilità, ma la viviamo in maniera positiva.
 
L: Storie completamente diverse da quelle dei ragazzi che oggi corrono ai talent per emergere in maniera immediata: il vostro scopo è decisamente differente.
 
M: Assolutamente. Ovvio, il guadagno è importante, ma alla nostra età non è la prima cosa a cui badare. Prima di tutto, contano la passione, il divertimento e la voglia di scrivere, altrimenti non si va da nessuna parte.
 
L: Voi comunque siete stati notati subito dalla Honiro, etichetta storica che ha un roster di tutto rispetto.
 
M: Abbiamo sempre presentato i nostri brani ovunque, attraverso vari contest dedicati al rap e all'hip-hop. Nel 2014 abbiamo partecipato a un contest indetto da Honiro, arrivando primi su oltre cento partecipanti. Eravamo piccoli e la cosa ci ha riempito di soddisfazione. Pochi mesi dopo è uscito il nostro album per Honiro.
 
L: Da ventenni, che cosa ne pensate della piega che ha preso ultimamente la musica rap/trap? Senza fare nomi.
 
M: Per noi è un'ondata positiva. Un cambiamento nella musica italiana ci doveva essere. Li conosciamo tutti già da prima del loro successo e sono nostri amici. Finalmente i media iniziano a parlare di rap e trap.
 
L: Voi avete già all'attivo collaborazioni importanti con rapper della vostra regione come Clementino e Rocco Hunt. Clementino è un punto di riferimento storico: raccontateci un po' di queste collaborazioni.
 
M: In realtà, non abbiamo ancora registrato pezzi insieme, anche se ci conosciamo da tantissimo tempo e abbiamo condiviso molti palchi. Clemente e Rocco sono nostri ottimi amici e brave persone prima di tutto.
 
L: Se doveste scegliere un artista con cui collaborare, chi contattereste?
 
M: Nel nostro EP uscito un mesetto fa, abbiamo realizzato già una collaborazione molto importante con Sadek, noto rapper francese tra i migliori in circolazione. Dovendo scegliere per una collaborazione futura, opteremmo per Fabri Fibra, Gué Pequeno, Salmo, Marracash e i Co'Sang, che da noi in Campania sono una sorta di colonne portanti della musica rap.
 
L: Come vi sentite adesso per il vostro prossimo evento al Palapartenope?
 
M: Un po' in ansia, ma è ovvio: nonostante le varie esperienze nei locali, quello della Casa della Musica è un palco importante che aprirà le porte a tutto il tour italiano. Speriamo di regalare ai nostri fan, ai nostri amici e alle nostre famiglie tante emozioni. Questo è il nostro primo vero concerto con spettatori paganti: sarà una serata indimenticabile.
 
L: Vi spaventa l'idea di diventare più famosi e poter incontrare momenti in cui i vostri valori potrebbero cambiare?
 
M: Le difficoltà ci danno forza e ci spronano a fare meglio. Non abbiamo paura di nulla perché nulla può cambiarci: vogliamo solo lavorare e fare buona musica.
 
L: Capitano momenti in cui non andate d'accordo in fase di scrittura e produzione dei pezzi?
 
M: Mai. Ci conosciamo dall'asilo e non abbiamo mai litigato perché la pensiamo uguale su tutto. Siamo una sola cosa.
 
L: Ultima domanda: cos'è per voi la musica? In tre parole.
 
M: Emozione, arte e sentimento. La musica parte da questo e per noi è questo: l'arte di esprimere le nostre idee e il nostro pensiero. I risultati ottenuti finora per noi erano inaspettati e siamo molto soddisfatti per questo. Siamo ancora tra i pochi in Italia a mandare un messaggio e la nostra idea di musica rimarrà tale. Tra dieci anni magari scriveremo in modo diverso, ma il messaggio resterà lo stesso.

Intervista a cura di Luigi Rizzo

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