Nightguide intervista Gnut

Nightguide intervista Gnut

“Hear My Voice” EP1 è il primo degli EP previsti per il progetto “Hear My Voice”, progetto di Piers Faccini che valorizza i nuovi cantautori. Con esso, Gnut ha infatti pubblicato a fine aprile 4 brani cantati in dialetto napoletano, realizzati con la collaborazione del poeta Alessio Sollo e con la produzione di Piers Faccini.
Dietro il progetto Gnut si cela Claudio Domestico, una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Attivo dal 2008, dopo varie pubblicazioni in Italia, tra cui l'album “Rumore della Luce” (2009), sempre prodotto da Piers Faccini, per la prima volta Gnut varca i confini nazionali con “Hear My Voice”, distribuito in formato fisico (vinile 12” edizione limitata) in Francia ed Inghilterra. Questi quattro nuovi brani, scritti dal poeta Alessio Sollo e GNUT, e cantanti in napoletano, sono stati registrati alla fine del 2017 nello studio di Piers nelle Cevennes, in Francia. La voce di Gnut ben si sposa a questi brani, una voce familiare al cantautorato napoletano ma con un timbro moderno che rimanda ad Elliot Smith e Bon Iver. In queste quattro stravaganti composizioni, il mandolino chiacchera con una chitarra tremolo mentre le pelli delle tammorre si fondono con gli accenti della batteria e con i cori. Queste canzoni non raccontano solo di storie d'amore, tradimenti e serenate, ma lasciano trasparire tutto il fascino di una città come Napoli, che vive attraverso la rappresentazione e la reinterpretazione di Gnut.
Lo abbiamo intervistato.
 
Ciao Gnut, come sta andando il tour?
 
Molto bene. Per la prima volta, dopo molti anni, credo di aver trovato il sound che mi interessa anche dal vivo, grazie ai musicisti straordinari con i quali sto collaborando.
 
Hai dichiarato di voler portare le radici di Napoli nel mondo: come?
 
Non l'ho mai dichiarato. È una cosa travisata da una mia vecchia intervista. Avevo solo detto di essermi confrontato con le radici per scrivere queste canzoni e che il nuovo Ep sarebbe stato distribuito in Francia ed in Inghilterra.
 
 
Quali sono le idee dietro HEAR MY VOICE, il tuo ep?
 
L'idea è quella di fare un disco, in cui ci sia una fusione tra la mia tradizione musicale e le mie passioni da ascoltatore. I testi sono poesie in napoletano del mio amico poeta Alessio Sollo. Gli arrangiamenti e la produzione saranno di Piers Faccini. Hear My Voice è un estratto di quello del disco prossimo, che uscirà tra un anno.
 
 
Sei stato prodotto da Piers Faccini: raccontaci come è nata questa collaborazione.
 
Conosco Piers da circa quindici anni. E' un musicista straordinario, l'unico di cui mi fidi ciecamente. La voglia di collaborare è nata in maniera naturale come è successo tutte le altre volte nella mia piccola carriera.



 
Chi non ti ha mai visto live cosa deve aspettarsi sul palco?
 
Un ragazzo emozionato che canta le sue canzoni.
 
 
Quali sono i tuoi dischi del cuore?
 
Terra mia di Pino Daniele, Regatta de Blanc dei The Police, l'unplugged degli Alice in chains per Mtv, Harvest di Neil Young, Pink Moon di Nick Drake, Figure 8 di Elliott Smith, il White Album dei Beatles...questi sono i primi che mi sono passati per la testa. Potrei non fermarmi più.
 
C'è un artista con cui sogni veramente di collaborare?
 
Mi piacerebbe fare un duetto con Nino D'Angelo.
 
 
E uno con cui hai amato farlo?
 
Tutte le collaborazioni che ho avuto sono state molto emozionanti. Ricordo con affetto quando Mauro Pagani suonò su una canzone del mio secondo disco, il giorno in cui Giovanni Gulino dei Marta sui tubi cantò “Fiume lento”, l'assolo di Daniele Sepe su “l'ammore'o vero” e le due takes di pianoforte di Stefano Bollani per “Stella 'e mare”
 
 
Prossimi progetti nel futuro di Gnut?
 
Scrivere canzoni, registrarle e andarle a suonare in giro. Intanto vorrei sposarmi e avere una figlia.

gnut, intervista

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