NIGHTGUIDE INTERVISTA SERGIO SYLVESTRE

NIGHTGUIDE INTERVISTA SERGIO SYLVESTRE

Dal 2015, anno in cui vinse il famoso talent condotto da Maria De Filippi, il suo viaggio è diventato un roller coster di emozioni ed esperienze. Grandi successi dal vivo, una partecipazione ad una colonna sonora della Disney, ospitate in eventi di grandissima importanza, altissime posizioni nelle chart, collaborazioni prestigiose, idolo sui social e per ultimo anche un libro.
Stiamo ovviamente parlando di Segio Sylvestre, il gigante buono della musica italiana di importazione statunitense e ormai di casa nel Salento che l'ha visto nascere come artista nel nostro Paese.
Tempo fa ci siamo incontrati dopo il suo grande successo durante il Capodanno in Musica di Wind, mandato in onda su Canale 5, per fare due chiacchiere e il punto della situazione prima di un po' di meritato riposo.
Ecco a voi cosa ci siamo detti.

NG. Ciao Sergio. Come hai passato le feste? Ti abbiamo visto molto impegnato.
Sergio. E' stato un periodo piuttosto movimentato in effetti. Un album tutto natalizio, tantissimi live, ora finalmente mi riposo un po'.

 
NG. Il 2017 è stato un anno decisamente strepitoso per te. Decine di date di tour, due album, tante collaborazioni, un libro. Sei inarrestabile. Qual è il segreto di questo successo?
Sergio. Non lo so. Io faccio tutto con estrema spontaneità. Non mi piace stare fermo. Ho lavorato ai miei progetti ma ho trovato anche il modo di collaborare con tantissimi artisti come J-Ax e Fedez, Gabry Ponte o i P.A.N.G.

Gabry Ponte feat. Sergio Sylvestre - In The Town


NG.
Dicci qualcosa del tuo libro e del tuo album di pezzi natalizi. Come sono nate queste due produzioni?
Sergio. Il libro è nato assolutamente per caso. Dopo la scomparsa di mio padre stavo cercando un modo per “risollevarmi” dall'immensa tristezza in cui rischiavo di sprofondare. Prima di Amici ho sempre avuto l'abitudine di tenere un diario in cui appuntavo i miei pensieri e riflessioni, dopo però lo avevo abbandonato per mancanza di tempo. Ho ripensato a quanto mi facesse sentire bene il mettere su carta tutto ciò che mi affliggeva e quindi l'ho ripreso in mano, l'ho aggiornato finchè qualcuno non mi ha proposto di farne un libro. Ovvio che non si tratti di un'autobiografia. E' semplicemente una raccolta di episodi che hanno segnato, nel bene e nel male, questi miei 26 anni di vita.
L'album natalizio invece, Big Christmas, è stato il coronamento di un mio grande desiderio. E' sempre stato il mio sogno quello di incidere le mie versioni delle più belle canzoni della tradizione natalizia e Sony me ne ha dato la possibilità. Credetemi, mi sono divertito tantissimo.

 
NG. Ti abbiamo visto al Wind Capodanno in Musica in onda su Canale 5 in diretta dall'Unipol Arena. Sei uscito in tre vesti diverse: il tuo grande successo “Big Boy”, il pezzo dance con Gabry Ponte e l'onore della chiusura in chiave gospel con “Happy days”. Raccontaci com'è stato vivere questa esperienza.
Sergio. E' stato bellissimo. Il motivo principale è perché con me, dietro le quinte, c'era tutta la mia famiglia venuta apposta dagli USA per trascorrere il Capodanno con me. E' stato, tra l'altro, la prima volta che mia mamma ha avuto la possibilità di vedermi esibire dal vivo.

 
NG. Cos'è per te la musica in 3 parole? E perché?
Sergio. Libertà, Cura, Emozione. Quando canto posso essere finalmente libero di esprimermi. La Musica, in più di una occasione, mi ha salvato dal baratro ma credo che questo sia sostanzialmente l'effetto che tutte le passioni hanno su ognuno di noi.

 
NG. Ti seguiamo sui social e abbiamo notato che nonostante il tuo grande successo non trascuri tutti gli amici che tempo fa ti hanno accolto in Salento. Cosa ti lega a questa terra? Cosa l'accomuna e cosa la differenzia dal tuo Paese di origine?
Sergio. Il Salento è principalmente ciò che mi ha portato in Italia. E' stato la porta di accesso a questo meraviglioso Paese che amo incondizionatamente. La California e l'Italia hanno in comunque il forte richiamo del mare, ma le differenze sono ciò che mi hanno spinto a scegliere di vivere qui. L'Italia è meravigliosa. Gli Italiani lo sono ancora di più.

 
NG. Come abbiamo detto all'inizio in due anni sei stato una tempesta in giro per l'Italia e hai vissuto la tua nuova vita da star con la marcia ingranata. C'è qualche location in cui sogni di esibirti? E qualche artista con cui ti piacerebbe collaborare?
Sergio. Il mio sogno è di esibirmi al The Forum Arena, a Inglewood, a due passi da casa mia, uno stadio che ha ospitato per trenta anni le partite dei Lakers e dove ora si esibiscono i più grandi nomi della musica internazionale. L'ho sempre ammirato passandoci davanti ogni giorno e ho sempre pensato “chissà se un giorno ci sarà il mio nome su quei manifesti”.

 
NG. Come sarà il 2018? Conti di spingere ancora così forte o pensi di rallentare per dedicarti a qualche progetto artistico?
Sergio. Un piccolo break in questa prima parte dell'anno. Poi inizio a lavorare ai nuovi progetti in vista dell'estate.

 
NG. Un'ultima domanda. Raccontaci 3 album che mai potrebbero mancare nella tua collezione e cosa ti lega a loro.
Sergio. “Fallen” degli Evanescence. Mi innamorai di questo album l'avrò ascoltato migliaia di volte.
“The immortal Otis Redding” che contiene “I've got dream to remember”, la canzone preferita di mio padre.
“Senza paura” di Giorgia. Ho un legame importante con la canzone “Quando una stella muore”.

 
Intervista e foto a cura di Luigi Rizzo.

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