Simone Mi Odia presenta Saturno

Simone Mi Odia presenta Saturno

Esce ad aprile il suo "Saturno" per La Fame Dischi, primo full length di Simone mi odia, il progetto solista di Simone Stopponi (Petramante, Pedro Ximenex): 9 canzoni prodotte da Lorenzo “Buzzino” Corti (chitarrista per Nada, Cristina Donà, Le luci della centrale elettrica, DeltaV, Cesare Basile, Dimartino, Giulio Casale..), che porta in dote sonorità art-punk e psichedeliche. I testi sono immagini, odori, ricordi d'infanzia, autoironia su problemi e aspirazioni quotidiane, che abbandonano sovente i temi universali, per raccontare le pulsioni di tutti i giorni.

Questa sera Simone Mi Odia presenterà in il suo nuovo lavoro a 'Na Cosetta, in via Ettore Giovenale a Roma, ma Nightguide ha avuto qualche anticipazione in anteprima da Simone e dalla sua seconda personalità, che ci hanno raccontato di come i sentimenti si riversino nelle canzoni e di quanto l'odio, a volte, possa essere salvifico.   

Ng: Tra l'ep del 2011 e il primo disco della tua carriera solista sono trascorsi 4 anni. A cosa ti sei dedicato in questo lasso di tempo?
S: Principalmente ai Petramante, in cui faccio solo il chitarrista e che rimangono la mia occupazione principale, e ad altri progetti come i Symphònia: la band che accompagna il compositore Arturo Annecchino, il cui ultimo lavoro è la colonna sonora del film di Sergio Castellitto.

Ng: Hai "ripescato" "Betoniera" e "Da qualche parte"...
S: Alcuni brani di questo disco avevano già girato, seppure in versioni demo, molto diverse da quelle poi arrangiate con Lorenzo Corti, Betoniera è diventata il primo singolo, perché riassume bene l'immaginario un po' naif di Simone mi odia.

Ng: "Cuori Quadri Fiori Picche" dovrebbe essere la canzone più bella del disco. Il titolo non ci dice molto, potrebbe parlare di poker come di Alice nel Paese delle Meraviglie (non chiedermi il perché di questi voli pindarici!). Ce la racconti?
S: Certo, è la regola della terza canzone che è sempre la più bella J
Il testo parla in sostanza di depressione, di quei giorni che fuori piove e non hai nemmeno voglia di alzarti (“come quando fuori piove” è la formula per ricordarsi la priorità dei semi del poker: “cuori quadri fiori picche”, per l'appunto).
Parla di sentimenti crudi in maniera così scoperta che raramente lascia indifferenti.
E' l'ultimo brano che ho scritto per “Saturno” e spero di realizzarne presto un video... sai che l'idea di Alice non è male!

Ng: Cosa nasce nella testa di un musicista che a un certo punto decide di creare dei progetti solisti? E' come se fosse la storia dell'uovo e della gallina. E' nato prima il musicista o l'autore?
S: Alterno fasi in cui mi sento solo un chitarrista o un autore, ad altre in cui ho bisogno di mettere la faccia, la voce su quello che scrivo.
Simone mi odia era nato addirittura come un progetto solista nel senso di “solitario”, poi non ho resistito a chiamare a raccolta i miei migliori amici, che sono anche degli ottimi musicisti per fortuna.

Ng: Ispirazioni prettamente cantautorali da anni 2000, omaggiando però Tenco. Cosa ascolti, e cosa invece ti piace suonare?
S: Ho avuto la direzione artistica di un locale, aperto un negozio di dischi, fatto il dj in radio, per un periodo ho anche oltrepassato la barricata, scrivendo recensioni per Rockit, quindi mi sento in dovere di ascoltare più musica nuova possibile, soprattutto italiana.
Per il semplice piacere ascolto invece la musica dei due periodi in cui ero più ricettivo: l'infanzia, quindi i cantautori a cavallo tra i '70 e '80 come Dalla, Battiato, Battisti, e la tardo-adolescenza degli anni '90 quindi band tipo Motorpsycho e Radiohead.
Adoro la bossa nova, le canzonette degli anni trenta, la musica popolare napoletana e qualche nuovo cantautore più bravo degli altri come Alessandro Fiori, Giovanni Truppi, Dimartino, Bianconi e Benvegnù su tutti.
Quando suoniamo spesso ci infiliamo delle cover di tutta questa roba qua, infatti il pubblico ci prende per matti, Tenco è finito addirittura sul disco perché è una canzone immensa, che sento davvero come mia.

Ng: Ma, toglimi una curiosità, chi è il soggetto del tuo progetto solista? Chi è che odi? E a quanto serve l'odio? O i sentimenti in genere?
S: Il monicker è un divertissement, gioco un po' con la mia personalità bipolare, alle volte mi sopporto poco sì, ma alla fine non mi odio poi così tanto.
L'odio, come diceva Morgan è un sentimento sottovalutato, in alcune rare eccezioni è anche salutare, io invece sono una persona accondiscendente, e prima o poi mi esploderà il fegato.

Ng: Dimensione live per suonarli, o dimensione intima per far nascere i tuoi brani?
S: Abbiamo cominciato il tour promozionale e ci stiamo prendendo gusto, spesso i locali sono intimi, ma è una dimensione giusta per le nostre canzoni.
Quello che più ci interessa è arrivare veramente a comunicare, anche se a poche persone... e che si mangi bene! J

Ng: Programmi promozionali per l'uscita del disco?
S: Il disco uscirà il 2 aprile dopo una fortunata campagna di crowdfunding, a brevissimo uscirà il singolo di Betoniera e continueremo a girare la penisola per farlo conoscere, della promozione si occuperanno Sfera Cubica e La Fame Dischi, le due realtà coinvolte e di cui mi fido molto.

Ng: E programmi (o non programmi) personali dopo la nascita di questa nuova creatura?
S: E' proprio il caso di parlare di “creatura” visto che ad aprile nascerà la bimba mia e di Francesca (la cantante dei Petramante), non so cosa succederà della mia vita, probabilmente cercherò lavoro in fabbrica e ripenserò con nostalgia a quel giorno in cui mi intervistarono per Nightguide.
strong>br>Simone mi odia sul web:
http://www.simonemiodia.com
https://www.facebook.com/simonemiodia

Intervista a cura di Angela De Simone

saturno, simone mi odia

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