Intervista a Fausto Rampazzo,  autore del romanzo La coreografia del dubbio.

Intervista a Fausto Rampazzo, autore del romanzo La coreografia del dubbio.

Fausto Rampazzo è uno scrittore e pittore. Ha pubblicato nel 2009 il romanzo “Don Giovanni Light” per Bompiani, nel 2012 la raccolta “Inclinazione all'indecenza” per Bre Edizioni e nel 2019 il noir psicologico “La coreografia del dubbio” per L'Infernale Edizioni. Ha esposto le proprie opere in diversi locali romani e alla Numen Gallery di Roma per il Numen Art Prize del 2019.
 
 
«Di cosa parla la tua ultima opera La coreografia del dubbio?».
È la storia di Michele, economista ambizioso e determinato che punta a ricoprire un ruolo di prestigio nella multinazionale in cui lavora, che gli possa assicurare la ricchezza e il riconoscimento sociale cui tanto aspira. Ma nella strada che dovrebbe portarlo al successo trova un giornalista idealista e testardo (il vero Antonio Russo, reporter che nel 2000 fu trovato ucciso durante le sue corrispondenze sulla guerra in Cecenia per conto di Radio Radicale) che in qualche modo gli riaccende un conflitto interiore non ancora pienamente risolto, una insicurezza di fondo, impregnata di mediocrità e rassegnazione ma anche di buoni valori, risultato dell'educazione piccolo borghese ricevuta dai suoi, che tuttora gli preclude il traguardo cui ambisce.
C'è poi la storia di Nicole, la figlia adolescente che sta per cacciarsi nei guai per via di un piccolo giro di droga, il cui carattere ribelle, dolce e aggressivo provoca in Michele una pericolosa sovrapposizione tra lei e il giornalista:  salvare l'una vuol dire salvare anche l'altro dalle derive autolesioniste che entrambi sembrano inseguire con masochistica determinazione.
C'è la storia di Davide, il migliore amico di Nicole, da sempre innamorato di lei, in lotta con la propria debolezza.
E c'è, infine, Antonio Russo nelle ultime fasi della sua tragica fine, di cui ho mantenuto fedelmente le corrispondenze e i momenti salienti della sua vicenda, ma che ho reinterpretato, sulla base di tutto quello che di lui sono riuscito a sapere e a intuire.
 
 
«Qual è il significato del titolo del tuo romanzo?».
Nel romanzo ci sono quattro storie che si intersecano e si legano, secondo una coreografia che intreccia la grande Storia alle vicende personali di almeno due generazioni tormentate, alla perenne ricerca di sé, in balia di quello smarrimento delle certezze che alla fine del secondo millennio non era ancora un fatto conclamato e, in qualche modo, metabolizzato. Due generazioni assalite dal dubbio, questo tarlo che si insinua e lentamente sgretola convinzioni, sicurezze. Ne mina le fondamenta. Un dubbio privato e pubblico, annidato all'interno e alimentato dall'esterno, che mette in discussione le certezze e le scelte dei personaggi, ne condiziona l'evoluzione personale, e modifica il corso degli eventi e della Storia.
 
«I due personaggi principali de La coreografia del dubbio, Antonio Russo e Michele Rizzo, sono diametralmente opposti per moralità e scopi di vita. L'uno è un giornalista dedito anima e corpo alla missione di raccontare i mali del mondo moderno, l'altro è colto nell'ambizioso proposito di scalare i vertici della multinazionale per cui lavora. Il primo è un uomo esistito realmente, il secondo è un protagonista modellato sul carattere del “sicario dell'economia” delineato da John Perkins. Che tipo di messaggi hai voluto veicolare attraverso le loro storie?».
Non scrivo mai per veicolare messaggi. Le storie partono in genere dalla visualizzazione di uno o più personaggi, e solo quelli che resistono ai miei innumerevoli tentativi di ricacciarli indietro si guadagnano un posto nella pagina. Non è mai un compito leggero iniziare a prendersi cura e carico di nuove esistenze e nuovi destini, quindi solo quelli che persistono, quelli più forti della mia volontà più ludica, danno vita alle mie storie. E, alla fine, ogni lettore percepisce il messaggio più adatto, o più necessario, a se stesso.
 
«Il personaggio di Nicole è estremamente affascinante. A cosa o a chi ti sei ispirato per delineare la sua caratterizzazione?».
Per Nicole ho attinto all'immenso archivio dei miei figli e dei loro amici. E naturalmente dai libri, dai film e da tutto quello che mi è passato davanti agli occhi, alla mente e al cuore durante il periodo “dell'ascolto”, quella fase un po' magica che accompagna, segue e dirige la stesura di un romanzo.
 
«Il tuo esordio nella narrativa è avvenuto nel 2009 con il romanzo erotico Don Giovanni Light. La coreografia del dubbio è invece un noir psicologico. Quali sono le potenzialità di questi due generi letterari? In quale di loro ti senti più ispirato e a tuo agio?».
Don Giovanni light non è un romanzo erotico. Nel senso che, parlando di seduzione, è naturalmente intriso di tensione erotica ma non di accoppiamenti. Ricordo che Elisabetta Sgarbi, allora direttrice editoriale di Bompiani, aveva appunto apprezzato la mia scelta di non ricorrere a scene esplicite di sesso. Così come il genere letterario de La coreografia del dubbio può risultare di difficile attribuzione. Come ho già detto, sono personalmente poco interessato all'intreccio, o meglio all'intreccio degli eventi. Preferisco assistere all'avanzare della storia al seguito dell'evoluzione psicologica dei personaggi, cui partecipa sempre, in un modo nell'altro, la mia.
 
«Il tuo romanzo d'esordio è stato pubblicato da Bompiani. Nel corso della tua carriera hai poi pubblicato con piccole/medie case editrici. Quali sono le differenze più evidenti che hai riscontrato nel rapporto con la grande e la piccola editoria?».
In Bompiani, e nell'editor che allora mi ha portato lì, Sergio Claudio Perroni,  ho trovato una estrema professionalità, che tanto mi ha dato e da cui tanto ho imparato. In Ferdinando De Martino, direttore editoriale di Infernale Edizioni, ho ritrovato quell'entusiasmo e quella passione per la letteratura e per qualsiasi forma di arte che ha animato i miei primi passi nella scuola di scrittura Omero, con Enrico Valenzi e Paolo Restuccia ora fondatore della scuola Genius. Ed entusiasmo e passione donano la freschezza necessaria per rinnovarsi e continuare.
 
«Sei già impegnato nella scrittura di una nuova storia? Puoi darci qualche anticipazione?».
Sì. Non so quanto, alla fine, questa storia rimarrà fedele al proposito iniziale, viste le molteplici diramazioni che sta provando a imboccare, ma sto scrivendo di una coppia della benestante e colta Baviera, in cui lui e lei si ritrovano, ciascuno per motivi diversi, in un bordello di Cheb, nella Repubblica Ceca, in quel lembo di terra che per diversi anni è stato trasformato in un mercato impunito di turismo sessuale minorile, una sorta di Tailandia dell'Europa dell'Est. I due si legano alla stessa ragazzina, e da lì il nuovo corso di tutti e tre prende il via.
 
 
Titolo: La coreografia del dubbio
Autore: Fausto Rampazzo
Genere: Noir psicologico
Casa Editrice: L'Infernale Edizioni
Pagine: 195
Prezzo: 15,60 €
Codice ISBN: 978-1694491558
 
 
Contatti
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