Nightguide intervista Gianmarco Pozzoli che insieme alla moglie Alice Mangione porterà al teatro la Pozzoli's Family

Nightguide intervista Gianmarco Pozzoli che insieme alla moglie Alice Mangione porterà al teatro la Pozzoli's Family

Dopo lo straordinario successo dell'anteprima bolognese dello scorso aprile, The Pozzolis Family, la famiglia più seguita del web, torna al Teatro Celebrazioni il 13 dicembre con lo spettacolo teatrale A-Live: perché sopravvivere ai figli è una cosa da ridere!
 
Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli della The Pozzolis Family tornano insieme sul palco con la nuova edizione del loro dissacrante spettacolo. Nel magico tendone della The Pozzolis Family si vivrà l'esperienza familiare più liberatoria e straordinaria di sempre. Perché il circo? Beh, scusate, ma cosa c'è di più circense dei genitori? Equilibristi! Che riescono a sopravvivere tra maternità e lavoro. Fantasisti! Quando si tratta di inventarsi una cena alle otto di sera e non si è fatto la spesa. Contorsionisti! Nel letto, cercando posizioni plausibili per “riposare” mentre quei piccoli angioletti ti sfracellano la schiena con le ginocchia. Clown! Per far divertire i bambini e ridere di noi stessi, ma soprattutto...domatori! Perché ogni tanto, metterli in gabbia sarebb... ah, non si può? A-Live: perché sopravvivere ai figli è una cosa da ridere! è un grande show, prodotto da Vivo Concerti e Show Reel Factory, ricco di stand-up, canzoni, numeri di varietà e riti spirituali, che permetterà al pubblico di farsi trascinare da Alice e Gianmarco nel “mondo Pozzolis” ed essere parte attiva della performance. Un'esperienza catartica e soprattutto confortante, perché chi ha figli si sentirà compreso, mentre chi non li ha potrà esclamare: “Meno male!”.
 
THE POZZOLIS FAMILY
 
The Pozzolis Family è la famiglia comica del web idolo dei genitori, una vera e propria terapia di gruppo dedicata alle famiglie. Composta dai genitori, Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli, e dai loro due figli Giosuè e Olivia, la famiglia racconta la loro vita quotidiana e tratta tematiche correlate al mondo della genitorialità con un tono assolutamente veritiero, ironico e irriverente, decisamente lontano dagli stereotipi della “famiglia perfetta”. Nato nel 2016, il progetto The Pozzolis Family, di cui Alice e Gianmarco sono autori, attori e registi, raccoglie un successo sul web inarrestabile: nel 2018 sono primi nella Top10 delle Mamme Blogger Italiane su Instagram secondo Blogmeter, mentre nel 2019 sono la prima Family Influencer secondo Buzzoole. Anche offline sono sempre più affermati: dopo il loro primo romanzo best seller “Un figlio e ho detto tutto” (Mondadori, 2017), il 9 aprile 2019 tornano in libreria con il nuovo libro “L'amore si moltiplica” (Mondadori). Nell'aprile del 2019, Alice e Gianmarco debuttano a teatro con il primo spettacolo comico “A-LIVE! Perché sopravvivere ai figli è una cosa da ridere!” in tre date speciali a Milano, Bologna e Roma che registrano il sold out.


NG. Eccoci qua. Innanzitutto, come va come procede?
Gianmarco Pozzoli. Beh siamo al terzultimo giorno di prova, siamo stanchi ma carichi. Come si fa negli ultimissimi giorni, si fa il punto. Tutte cose bellissime. Domani faremo un'anteprima  a porte chiuse, pochissimo pubblico, sarà sicuramente una ricarica di energia.

 
NG. La Pozzoli's Family nasce come un video-blog sui social un po'per caso. Nonostante entrambe foste già degli attori famosi forse non immaginavate che sareste diventati così virali. Vero?
GP. Il nostro primissimo video è stato fatto in un momento di crisi di Alice. Io al tempo stavo facendo “A un passo dal cielo 3”, e il bambino aveva qualche mese. Lei  stava ore e ore da sola aspettando me che tornassi dagli studi. Il bambino dormiva e lei ha messo nero su bianco quello che stava passando e ne ha fatto un video. Da lì ci siamo resi conto del grandissimo interesse che c'era per questo tema.

 
NG. Me lo ricordo quel video!
GP. “Le dieci cose da non dire a una mamma”

 
NG. Esatto. A volte non vi fa strano che molti giovanissimi vi conoscano più per la vostra attività di blogger piuttosto che per tutte le cose che avete fatto come attori?
GP. Guarda, questa cosa qui è un pensiero che affianca penso ogni artista. Ogni attore valido nella propria attività ha fatto cose bellissime che magari hanno visto in 30 persone e delle cagate mondiali che le hanno viste in milioni. La fortuna è avere la possibilità di fare delle cose brutte e che vengano viste e alzare poi il livello in maniera costante. Penso appunto che nella Pozzoli's Family stiamo riuscendo a portare la qualità di produzioni piccole che avevamo fatto in teatro assieme o singolarmente io e Alice facendole conoscere al grande pubblico del web.

 
NG. Il segreto del successo della Pozzoli'S Family è sicuramente dovuto al fatto che dei video comuni a molti blogger sono fatti con una competenza artistica conquistata con le vostre carriere da attori. Sicuramente con il vostro video-blog potete prendervi delle libertà che magari le produzioni televisive e teatrali non vi permettono.
GP. Sì, una delle cose più interessanti e rincuoranti è veramente fare più o meno tutto quello che mi passa per la testa tranne quando andiamo a collaborare con dei brand. Però dal punto di vista autorale siamo noi. I nostri capi siamo noi.

 
NG. Ti è mai capitato di riutilizzare come attore qualche gag concepita per caso nella preparazione di un video della Pozzoli's Family?
GP. Questa cosa proprio precisamente no, anzi ho fatto il lavoro opposto. Tutto quello che avevo fatto da comico sul palco invece l'ho usato nel web. Una cosa che sto imparando dal web e la sto applicando nella comunicazione è la capacità di tollerare tutto quello che anima i commenti sotto i video. Un lavoro facile è fare il video, il difficile è rispondere a tutti i messaggi, a tutte le stimolazioni che vengono dai followers. Noi siamo fortunati, abbiamo pochissimi haters. Quelli si possono contare sulle punta delle dita di una mano.
Quando scorri i messaggi e trovi una frase che dimostra un disagio della persona che l'ha scritto, questo ti ferisce da più punti di vista e ti fa pensare che veramente là fuori c'è una persona pronta a farti del male per il fatto che non sta bene lei. Quando li becchi nella folla questo un po' ti spaventa.

 
NG. Proprio ultimamente c'è stato un video sfogo di Alice, che non ce l'ha fatta a tenersela e aveva qualche sassolino da togliere.
GP. Infatti. Quando poi abbiamo allargato questo ragionamento su una scala più ampia, appunto, è emerso che la cosa colpisce noi. È proprio una tendenza, i famosi leoni da tastiera.

 
NG. Nella gestione di queste cose forse sono più bravi quei ragazzini che con i social e questo tipo di comunicazione ci sono nati, rispetto a chi, come noi, ha superato i 30 e si approccia alla comunicazione social con le abitudini della comunicazione reale. Per noi più grandi l'uso di un certo di tipo di parole ha un certo peso, molto maggiore.  
GP. E lo so, però è un atteggiamento che cambia nella maturazione. Si può pensare che siamo in una mandria dove vince solo chi spinge più forte. Forse apparentemente i ragazzini sono più abituati ma non è neanche giusto lasciar passare il messaggio che sia normale attaccare chiunque verbalmente o fisicamente. Non bisognerebbe mai anestetizzarsi a questo tipo di cose.

 
NG. Sono perfettamente d'accordo con te.
Vorrei parlare un po' del vostro percorso. Tu e Alice vi siete conosciuti nel 2013, avete iniziato nel 2016, nel 2019 siete stati sanciti come una delle prime family blogger italiane, l'anno prossimo è il settimo della vostra storia, dici che sarà l'anno della crisi?

GP. No! Mi sto cominciando a toccare. (ride)
No, l'anno prossimo speriamo di consolidare il nostro lavoro nei teatri e farci conoscere per tutto quello che sappiamo e non per i pochi minuti di un video che facciamo. Gli schetch che concepiamo per i social hanno dei tempi e delle battute ben precise che devono rispettare dei tempi molto veloci. Pensiamo che al teatro dal vivo possiamo dare molto di più e ampliare molto di più i nostri personaggi. Vogliamo dare modo al pubblico e alla critica di conoscerci meglio e, volendo, attirare anche un po' l'attenzione del mondo del cinema che, sicuramente, è un mondo che ci piace molto e ci piacerebbe frequentare, come autori non solo come spettatori.

 
NG. Mi viene in mente una cosa che ho letto l'altro giorno su una rivista di cinema, in cui si diceva che c'è stata una certa tendenza del cinema e del teatro di pescare a piene mani nel mondo degli youtuber che hanno avuto successo con dei video da 5 minuti. L'industria cinematografica ha pensato erroneamente che portando dei personaggi così amati dal pubblico giovane potesse portare nuovi spettatori al cinema e aumentare facilmente i guadagni. Ma, eccetto qualche rara eccezione, si è visto che il giochino non funziona. Voi avete fatto un percorso contrario. Dal teatro siete andati a farvi una nuova fan-base su internet e ora ve la state portando dietro ai teatri. Secondo te come mai i giovani divi del tubo non hanno sfondato sul lungometraggio?
GP. Non hanno avuto il tempo di imparare e quindi sono venuti da un gioco che inizialmente non era un lavoro ma senza avere la capacità di gestire una richiesta di produzione così continuativa e ampia. Far ridere per 5 minuti è facile, ma il racconto è tutta un'altra cosa. Io e Alice, oltre ad essere attori, siamo anche due autori e secondo me la grande differenza è questa,  noi siamo in grado di scrivere, e l'abbiamo fatto anche per altri comici. Molti youtubers non sono riusciti a creare una storia che fosse valida anche per due ore di film o di spettacolo teatrale. Ma ci sono anche delle grosse eccezioni, come dici tu, come Frank Matano che mi piace citare perché è una mosca bianca, lui è davvero un talento nato. Tra l'altro gente brava ce n'è che ha avuto il tempo di studiare e poi di fare le cose. Al ragazzino di 11 anni che apre internet e gioca piace più il tipo che si fa sparare in faccia la cocacola con dentro la mentos. Ma insomma è una strada molto corta quella.

 
NG. Tra pochi giorni arriverete a Bologna al Teatro Celebrazioni dove già siete conosciuti e apprezzati. Che cosa si devono aspettare i vostri spettatori da questo circo che sta prendendo il via?
GP. Lo spettacolo ha cambiato veste rispetto allo spettacolo dell'anno scorso. I temi sono sempre: famiglia e problemi legati ai figli. Si darà una grande pompata allo spettacolo in senso visivo. Ci sono novità interessanti anche sulla scenografia e abbiamo voluto selezionare un po' più di contenuto. Si riderà tantissimo ma ci saranno momenti in cui si farà il punto su cosa significhi fare i genitori oggi.

 
NG. Sarete sempre e solo voi due o ci saranno degli ospiti?
GP. No, come l'anno scorso ci sarà sempre l'inseparabile Enrico Ballardini che è un attore e autore che ha accompagnato tutto lo spettacolo.

 
NG. Adesso ti faccio una domanda con la quale io chiudo sempre le interviste. Il nostro sito si occupa molto più spesso di musica. Quali sono i 3 album che mai potrebbero mancare nella tua collezione e che ti porteresti sulla proverbiale isola deserta?
GP. Io non sono bravo a memorizzare i titoli. Quindi ti dico gli interpreti che porto sempre con me nelle mie playlist. Il primo in assoluto è Lucio Dalla; il secondo è Paolo Conte e il terzo Enzo Jannacci. Sono le tre anime che vivono in me ma anche in Alice. Sono tre artisti che amo molto e fanno assolutamente parte del mio modo di fare spettacolo. Sono tutti e tre identici e poetici e ironici. Sono le tre componenti che ci caratterizzano .

Intervista a cura di Luigi Rizzo
 

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