Speciale Sziget - Nightguide intervista Sara Ammendolia, alias Her Skin, alias l'indie quello buono!

Speciale Sziget - Nightguide intervista Sara Ammendolia, alias Her Skin, alias l'indie quello buono!

Her Skin (Sara Ammendolia) ha vent'anni, nasce e cresce tra Modena e la sua provincia. Nel 2016 diventa co-fondatrice di Tempura Dischi con cui pubblica due EP autoprodotti, “Goodbyes and Endings” e “Head Above the Deep”. Nel 2017 suona in tutt'italia condividendo il palco con artisti come Kele Okereke (Bloc Party), Motta, Zen Circus. Nel Febbraio del 2018 pubblica il suo primo disco “Find a Place To Sleep” per We Were Never Being Boring Collective (WWNBB). Dall'uscita dell'album Her Skin continua il suo tour suonando in locali e festival di importanza internazionale come Ypsigrock e Home Festival e apre i concerti italiani del tour mondiale di Cat Power. Nel 2019 Her Skin ha suonato ad Eurosonic, SXSW e Sziget Festival, insomma una ragazza in gamba, piena di talento, ma, ai nostri occhi anche molto ironica e spiritosa.


NG. Siamo allo Sziget Festival a Budapest con Sara Ammendolia alias Her Skin, partiamo dalle domande basic. Come è stato esibirti su questo palco importante?
È stato bello, molto bello, assurdo. Ci siamo divertiti e probabilmente abbiamo anche suonato benissimo, forse uno dei live in cui abbiamo suonato meglio in assoluto.

NG. Raccontiamo un po' di te, il tuo percorso è stato velocissimo, se tu dovessi identificare un momento di svolta in questo tuo percorso?
Si in effetti è assurdo, non me lo so spiegare. Il disco è uscito all'inizio del 2018, il mio percorso è un flusso che scorre veloce, diciamo che inizialmente se non avessi incontrato i ragazzi di Wwnbb, la mia etichetta, non sarei qui allo Sziget. Mi hanno dato una mano enorme. L'uscita di “Find a Place to Sleep” ha stabilito un limite, un inizio netto del mio percorso, nonostante avessi già avuto esperienze nell'ambito musicale, ma non a questo livello. In seguita all'uscita del disco, dall'estate 2018 si sono iniziate a muovere un po' di situazioni a mio favore, come Ypsigrock. Esser chiamata ad esibirmi in uno dei festival italiani che preferisco in assoluto, mi ha emozionato, sono seguite esibizioni altrettanto importanti come l'Home Festival, Eurosonic, SXSW e l'opening act di Cat Power in Italia con "Cut Out the Flowers".

NG. E dello Sziget, cosa ti ha colpito di questo meraviglioso festival?
Tutto, non saprei scegliere è una esperienza nuova per me. Vivere lo Sziget 24 ore su 24, campeggiare all'interno ed esibirmi è una emozione grandissima. Ho voluto vivere questa esperienza immergendomi completamente nell'atmosfera e il campeggio era una delle cose a cui non potevo rinunciare. Siamo qui da due giorni, dall'altra sera e quindi ci siamo potuti godere a pieno il festival.

NG. E quando tornerai in Italia, che programmi hai?
In realtà, al mio ritorno mi prenderò una pausa, perché sto preparando il mio nuovo disco, che dovrebbe uscire il prossimo anno, nel 2020 e probabilmente non suonerò tanto sino ad allora. Il disco per ora non vanta collaborazioni.
NG. E se dovessi scegliere tra un catalogo infinito di artisti con cui collaborare, chi sceglieresti?
Una collaborazione, diciamo fattibile, potrebbe essere con Joan Thiele, sarebbe molto interessante e per restare sempre in ambito femminile anche Alice Birds.
Andando nell'impossibile, mi piace molto Micheal Rohlt, mi farei produrre tutti i dischi da qui in poi e per restare in tema, Florence and the Machine, Big Thief e Boy Pablo.

NG. In questo momento che cosa rappresenta la Musica per te in tre parole?
Difficile in 3 parole..la musica è sincera, involontaria, è unione come si può constatare da questa atmosfera che si respira allo Sziget.

NG. Pensando al tuo passato e ai tuoi gusti personali, quali sono i 3 migliori album che non potrebbero mai mancare nella tua collezione?
(What's the Story) Morning Glory? degli Oasis, “VHS” di Castlebeat e qualsiasi album di Sharon Van Etten.

Intervista e foto a cura di Luigi Rizzo.

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