Nightguide intervista gli Eluveitie

Nightguide intervista gli Eluveitie


Gli Eluveitie hanno una responsabilità decisamente positiva: quella di aver riportato alle masse più vaste un genere come il folk metal, fondato da band come Cruachan o Skyclad, insieme a Fintroll, Korpiklaani, Mago De Oz o i nostrani Folkstone o Furor Gallico. La band Svizzera ha pubblicato Ategnatos, il suo ultimo album, il 5 Aprile: abbiamo parlato con Chrigel Glanzmann, fondatore e cantante della band, del disco, di mitologia celtica...e di gatti.





Prima di tutto, è un onore: siete la mia band preferita!
Oh, molto bene! (ride)
Non so se lo dirò bene o se sbaglierò completamente la pronuncia, ma Ategnatos...l'ho detto bene?
Piuttosto bene, si! Il suono dovrebbe essere più aspirato.
Perfetto. Non lo farò perché potrei spaventare il mio gatto.
Capisco, ho la mano destra completamente graffiata dai miei.
Ne hai più di uno?
Sono due...io non sono proprio un tipo da gatti, preferisco i cani, ma mia figlia voleva davvero un gatto e ora abbiamo due maine coon dal mese scorso...
Quindi sei uno schiavo dei gatti anche tu adesso.
Si, decisamente (ride)


C'è un nuovo video track by track, un nuovo singolo...quello che però è davvero interessante è che farete un bel giro in Italia fra Bari, Roma, Bologna, Trezzo sull'Adda. Avete un sacco di date.
Si, saremo in Italia a Novembre e al Sonic park a Giugno.
Vi ho visto suonare al Viper di Firenze, ed è stato un concerto incredibile. Quello che vorrei capire però è per quale motivo molti musicisti o etichette mi ripetono spesso che l'Italia non ha un buon mercato per la musica heavy.
Non saprei, onestamente: posso solo giudicare da quello che vedo e abbiamo un membro italiano della band che mi ha detto un po' la stessa cosa. Dipende da che parte dell'Italia parliamo, pare: al nord c'è un numero incredibile di ottime band che suonano musica metal. Forse non c'è un gran mercato in Italia, ma nella mia opinione il nord Italia è incredibile, e ha un sacco di ottime band. Ora, hai fretta?
No, perché?
Perchè sei l'ultima intervista di oggi, e c'è una cosa che devo capire e che forse mi puoi spiegare.
Ok, spara pure.
Che sta succedendo fra l'Italia e la Russia?
Oh mio Dio. In che senso?
No, giuro! Sono 10 anni che non facciamo un tour in Russia senza una band italiana di supporto. Come cavolo è possibile?
Oh, ok, avevo paura che mi stessi chiedendo qualcosa sul governo italiano e Putin e mi ero spaventata!
(ride) Solitamente quando andiamo in Russia non sappiamo bene cosa succede, ma una delle certezze degli ultimi 10 anni sono state le band italiane. E non mi sto lamentando, alcune di queste band sono magnifiche, ma mi sto chiedendo come mai in Russia mandino sempre gli italiani.
Credo dipenda semplicemente dalla logistica: è più facile raggiungere la Russia per una band italiana, magari con treni e su strada, che paesi d'oltreoceano. Forse è per questo, ma non posso esserne sicura al 100%. O magari è perché noi abbiamo il vino e loro la vodka e siamo fratelli di alcool.
Ecco, anche questo (ride).


Ok, ora ho una domanda da nerd, davvero da nerd: Mine is the fury mi riporta davvero al Trono di spade.
Uhm..non so come mai.
Perchè è simile al motto di una delle case.
Oh, davvero? Non ne avevo idea! Voglio dire, so che Il trono di spade esiste, che è una serie di libri e c'è una serie tv, ma non ci ho mai prestato molta attenzione.


Torniamo all'inizio: voi usate una lingua, e credo siate gli unici ad usarla. E' gallico antico?
Si, è una vecchia lingua celtica dalla quale derivano tutte le lingue celtiche di adesso.
C'è ancora qualcuno che la parla?
In realtà è successa una cosa incredibile negli ultimi anni: di base è una lingua morta, ci sono dei resti in giro e, come ti dicevo, è la base per il gaelico e altre lingue celtiche che vengono parlate in giro, come in Francia, Nord Italia, Regno Unito. E' comunque una lingua ben preservata, ci sono un sacco testimonianze letterarie: lavoriamo da 15 anni con persone che provengono da diverse università europee per poter utilizzare correttamente questa lingua. La cosa meravigliosa è che, quando abbiamo iniziato, i social media non erano così forti come ora e quasi nessuno sapeva più cosa fosse il gallico: adesso ci sono youtubers e studiosi che fanno corsi di lingua su YouTube, gruppi Facebook, persone che la vogliono recuperare, e questo mi fa davvero felice. In tutte le società europee è cresciuto l'interesse per le proprie radici, la propria storia e le tradizioni: certo, resta una lingua morta, ma adesso molte persone la stanno ricercando. Uno degli scienziati con cui ho lavorato parecchio per i testi sta per far uscire un libro per imparare il gallico, per esempio.
Ok, ma non è una lingua che deve restare morta per forza.
No, infatti!
Sono stata in Scozia, e li c'è un revival incredibile del Gaelico: magari succederà di nuovo.
Lo spero! (ride)
Ma tu sei avvantaggiato, perché la conosci già.
Fabienne è molto più brava di me! (ride)


Il nuovo singolo, Ambiramus, significa viaggio, viaggiare, e si basa sulla tradizione letteraria celtica delle Storie di Immrama. Cosa sono di preciso?
Sono parte della nostra storia, un argomento letterario su cui si basa tutto il disco. Fondamentalmente ...oh, potrei parlarne per ore. Il disco contiene parabole e allegorie di mitologia celtica che si basano sul concetto di rinascita: non è la rinascita intesa come reincarnazione, è una rinascita metaforica: l'idea di morire per diventare qualcosa di nuovo, lasciare parti di te stesso e crescere. Queste storie parlano di rinnovamento, lasciar andare, imparare e rafforzarsi, e parlano della vita che ci da questa opportunità. Ogni canzone parla di questo argomento in un modo o in un altro. Ambiramus è la stessa cosa: si basa su queste antiche storie, già trascritte nel medioevo. Il Galles, anche oggi, è uno dei luoghi in cui la tradizione dei bardi è sopravvissuta più a lungo ed è dal medioevo che portano in giro questa tradizione: la cosa interessante è che le Storie di Immrama sono state trascritte da monaci cattolici, si sono stabilizzate nel periodo cristiano, e i monaci le hanno preservate con parti di pura mitologia celtica. Le Storie di Immrama parlano ovviamente del protagonista che parte per un viaggio verso l'altro mondo, sempre attraverso il mare, un altro concetto mitico celtico. Nella mitologia celtica ci sono un sacco di concetti che parlano di morte: uno vede la morte come un viaggio per mare, altri la vedono come l'arrivo su un'isola remota nel mare. Le Storie di Immrama sono questo, una tradizione letteraria che parla di qualcuno che parte per un viaggio ed eventualmente arriva a quest'isola che rappresenta l'aldilà celtico. Il viaggio di per sé è costellato da ostacoli enormi che cambiano visceralmente il protagonista: in alcune storie il protagonista torna indietro, e quando lo fa è una persona totalmente diversa, in altre versioni il protagonista sparisce e non viene più visto. Il viaggio verso l'aldilà significa morire e tornare come una persona cambiata: tutte queste parabole antiche parlano di rinnovamento e morte, perché non ci può essere una rinascita senza la morte: è come un seme, che cresce nel buio del suolo e si spacca, muore, perché una pianta possa crescere. Nella mitologia celtica questo passo, la morte, è definito come uno step positivo, una scelta, ed è esattamente quello che è: la vita ti mette davanti a una scogliera, ma scegliere di lanciarti e morire, cambiare, è una tua scelta. Se hai paura di saltare resterai bloccato, altrimenti succederà qualcosa. Ecco di cosa parla Ambiramus.


Come siete riusciti a far entrare un concetto così ampio in un disco? Se non mi sbaglio avete avuto solo 4 settimane per lavorare al disco in studio, e per la prima volta avete avuto un vero quartetto d'archi. Avete mai dormito, per esempio?
Non molto, in effetti. Il fatto è che quando siamo stati pronti per registrare lo studio che volevamo aveva posto solo per 4 settimane: ne abbiamo parlato e una delle opzioni era posporre il disco di un paio di anni, e non volevamo, e non volevamo nemmeno cambiare studio...quindi abbiamo deciso che ok, fanculo, lo facciamo. No, in effetti non abbiamo dormito molto.
Il lavoro con il quartetto d'archi in realtà è stato per aiutare, non è stato qualcosa in più su cui lavorare: quello che facciamo di solito per le parti orchestrali è assumere compagnie che lavorano per le colonne sonore di film o pubblicità e lavorare in modo ibrido: alcune parti sono registrate, altre sono programmate. Di solito compongo la musica, la consegno e loro la registrano, ma questa volta mi ricordo che Fabienne stava registrando le parti vocali e io stavo a sedere nella cucina dello studio per scrivere le parti orchestrali, e Fabienne e entrata per fare una pausa. Abbiamo iniziato a parlare, le ho detto che non sapevo come fare a finire le parti di orchestra in 4 settimane, e le ha detto “Hei, forse so come aiutarti!”. Ha parlato con una sua amica, che insegna music composing all'università di Zurigo, e la cosa divertente è che due giorni dopo lei è venuta in studio, e non sapevo che ero già suo fan perché Myriam fa un lavoro fantastico ed ha un talento incredibile: ero già un suo follower e non sapevo che proprio lei sarebbe venuta in studio. Abbiamo scoperto che anche lei era una nostra fan, e mi ha aiutato davvero parecchio: un giorno mi ha chiamato e mi ha detto “Sai, ho alcuni studenti che domani sono liberi: ti va se li porto?”. Alla fine i suoi studenti hanno registrato tutte le parti di orchestra dell'album e ne hanno fatto un progetto, cosa molto positiva per loro e per noi.


In un certo senso, quindi, hai lasciato che qualcun altro scrivesse musica per voi per la prima volta.
Si, è stata la prima volta: certo, io avevo dato loro un canovaccio, ma poi è stato tutto sviluppato in seguito. Quando ho sentito il risultato di Myriam mi ha steso: era esattamente ciò che doveva essere. Sono sicuro che lavoreremo di nuovo insieme perché la chimica è stata perfetta, e abbiamo lavorato perfettamente insieme.


Ho solo le ultime domande per te: in Scozia dicono celtic, tu dici keltic...come si dice, sono entrambi corrette?
Potrei non essere la persona giusta a cui chiedere, perché non sono nativo inglese. Giudicando dalle lingue celtiche la c è sempre dura, ma immagino che dipenda dal luogo in cui vivi.


Ora la domanda che odiano tutti: puoi dirmi i tuoi tre dischi preferiti?
Si che posso. Uno è Old hag you have killed me dei Bothy Band, una band tradizionale irlandese degli anni '70, Clandestine e l'ultimo è Anthems to the Welkin at Dusk degli Emperor.
Perfetto. Sei stato il più veloce a rispondere in assoluto, credo.
Ho risposto a questa domanda circa 100 volte, quindi la so (ride)


Ultima domanda: qui a Prato c'è una scuola rock per bambini dai 6 ai 13 anni
Sul serio?
Giuro, è tipo School of rock.
Ma è fantastico! Ecco perché in Italia avete un sacco di bravi musicisti metal ultimamente!
Si, e abbiamo anche dei bambini strani che adoriamo e hanno un talento incredibile. Hai qualche consiglio per loro?
Si, direi loro di non ascoltare nessun consiglio. Voglio dire: se hai una visione un sacco di gente verrà a dirti come devi fare. Non li ascoltare, segui la tua visione e fai quello che ti pare giusto.

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